Le secolari vicissitudini della Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio

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CHIESE MONUMENTI

La Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio

Interno della Chiesa Dei Ss. Rufo E Carponio

La città di Capua ha avuto sempre un ruolo centrale per la cristianità poiché la sua Diocesi è tra le più antiche della tradizione cattolica. L’importanza della suddetta confessione ha portato, nei secoli, alla costruzione di un numero elevato di edifici sacri. Oggi vi parliamo di uno di essi, ovvero della Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio, che si trova sul Corso Gran Priorato di Malta.

La continua evoluzione delle chiese capuane

La Diocesi di Capua, come detto, è fra le più antiche della cristianità. Nel 966 fu addirittura elevata ad Arcidiocesi Metropolitana da Papa Giovanni XIII. Questa crescita progressiva di importanza nella comunità cattolica ha portato, negli anni, ad una costruzione compulsiva di chiese ed edifici sacri sul territorio. Queste costruzioni subirono restauri e rifacimenti spesso radicali del loro aspetto, poiché spesso seguirono i vari cambiamenti stilistici. A causa dello spazio esiguo del territorio cittadino, si arrivò al punto che non fu più conveniente edificare nuove chiese, ma riattare quelle preesistenti.

Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio - dettagli interni

Le nicchie destinate ad accogliere le reliquie dei martiri capuani. Fonte: Flickr

Capua offre infatti un panorama di edifici sacri che offre ai turisti e ai cittadini la fruizione meravigliosa di costruzioni di origine paleocristiana fino ai rifacimenti in stile Barocco e Neoclassico, avvenuti tra Settecento e Ottocento. Una di queste chiese sottoposte a questo stress stilistico fu un gioiello di fondazione antichissima, la Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio, che solo con l’ultimo restauro ha rivisto una parte del suo aspetto originario.

Una storia lunghissima

La Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio è di costruzione davvero vetusta. Alcuni studiosi, infatti, la collocano tra il V e VI secolo. Fu intitolata a San Rufo, diacono di Capua, che fu martirizzato insieme a San Carponio, medico romano, durante le persecuzioni di Diocleziano. Nel 1053 due nobili capuani, Ladenulfo e Atenulfo, donarono la chiesa ai benedettini di Montecassino da. Come molte basiliche di età paleocristiana, presenta un impianto a pianta basilicale, caratterizzato da arcate impostate su colonne molto sobrie. L’aspetto composto dello stile romanico e privo di sfarzo si abbina perfettamente con le ideologie benedettine. L’abside è l’elemento di spicco dell’edificio, e si apre con un grande arco in laterizi e sedici nicchie che era destinate ad accogliere le reliquie dei martiri capuani. Le navatelle laterali si concludono con piccole cappelle, dividendo la chiesa in tre navate, corrispondenti alla tripartizione della facciata. Addossato alla facciata vi è il campanile, sempre in stile romanico, che nasconde il portale centrale e quello di sinistra.

Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio - colonne all'interno

Interni della chiesa. Fonte: Flickr

Solo nel Settecento la chiesa tornò sotto la giurisdizione dell’Arcidiocesi di Capua, che decise di sottoporla a lavori di ristrutturazione degli interni. Fu costruito il soffitto ad incannucciata e impiantato un nuovo pavimento. Recentemente, però, si è intervenuto per attuare una nuova ristrutturazione che ridonasse alla comunità un aspetto più fedele a quello originario della chiesa. Si abolì il soffitto settecentesco e avvenne il ripristino della vecchia pavimentazione ed eliminati i solai della navatella di sinistra. La restituzione ai cittadini della Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio nella sua antica forma era un atto più che dovuto, dopo una trasformazione perenne durata più di un millennio.

La Chiesa dei Ss. Rufo e Carponio ultima modifica: 2019-01-30T12:46:14+01:00 da Luigi Bove

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