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CIBO

La capuanella, il carciofo made in Capua

Il carciofo capuanella coltivato a Capua.

La capuanella, il carciofo coltivato a Capua.

Le tradizioni culinarie della città di Capua non sono molte, o perlomeno non hanno tutte origine nel territorio cittadino. Molte delle ricette tipiche del territorio derivano da una comune trasmissione di antichi saperi (e sapori). Nel periodo natalizio capita sovente di ritrovare sulle nostre tavola la pizza figliata, dolce casalingo tipico della zona di Camigliano e Pignataro Maggiore. Nel periodo pasquale regna sovrana la produzione della pigna, dolce originario del basso Lazio e diffuso in tutto il meridione ma con nomi e caratteristiche diverse. Nelle nostre zone si tratta di un vero e proprio panettone, fatto lievitare 24-48 ore, dalla consistenza dura. Nel napoletano assume il nome di casatiello dolce, mentre per noi il casatiello è il rustico salato fatto di salumi, uova sode e formaggi. Ma esiste un prodotto tipico proprio di Capua, che non tutti conoscono. Parliamo della capuanella.

La capuanella è un carciofo coltivato a Capua.

Il carciofo capuanella, varietà del carciofo campano coltivata a Capua. Fonte: Capuaonline.com.

Storia e caratteristiche

La Campania è una delle regioni più ricche nella produzione di questo ortaggio. Le prime testimonianze riguardo alla coltivazione del carciofo risalgono all’epoca borbonica. Tuttavia, grazie alle bonifiche agrarie degli anni ’30 del Novecento, la produzione del carciofo ha conosciuto un vero e proprio sviluppo. In genere il carciofo è presente sulle nostre tavole nel periodo da febbraio a maggio. Si tratta di un ortaggio di media pezzatura, con straordinarie proprietà nutroceutiche, di colore verde scuro. La capuanella in particolare matura tra fine marzo ed inizio aprile ed è una varietà con forma sferica, dalle foglie molto raccolte. La sua peculiarità gastronomica consiste nella squisita tenerezza delle sue foglie e del suo cuore. Oggi è coltivato solo nella zona di Porta Roma, ma da pochissimi coltivatori e a produzione familiare. La capuanella, un tempo, è stato il prodotto per eccellenza dell’economia gastronomica capuana, dall’inconfondibile sapore dolce-amaro.

Anche la capuanella è arrostita con il metodo del tegame sforato alla base.

Il tradizionale metodo di arrostimento dei carciofi, tipico della cucina meridionale, conditi con olio d’oliva e prezzemolo.

Gli altri prodotti tipici di Capua

La capuanella è il grido di battaglia della cucina capuana, ma esistono, o forse sarebbe meglio dire esistevano, tanti altri prodotti tipici della nostra città. Fino agli anni ’50, per esempio, i terreni nei dintorni di Capua producevano una quantità industriale di meloni di pane, i famosi melun ‘e pane capuanielli. Questi meloni erano così detti per la loro straordinaria dolcezza, perché chin’ ‘e zucchero. Fino agli anni ’80 in Piazza Umberto, l’attuale piazza antistante al Liceo statale “S. Pizzi”, si teneva il mercato delle angurie. Oggi resistono solo i melonari di via Giulio Cesare Falco, la strada parallela della via Napoli, onnipresenti in estate con i loro bei carichi di angurie rosse. Ma chi ha vissuto la propria gioventù negli anni ’70 e ’80 ricorderà certamente due prelibatezze culinarie ormai andate perdute: le anguille pescate nel fiume Volturno e le barbabietole coltivate nei pressi dello Zuccherificio di Capua. Resta, anzi, resiste, ormai, solo la mozzarella! Che abbia vita lunga ed eterna!

La capuanella, il carciofo made in Capua ultima modifica: 2019-04-17T08:00:25+02:00 da Fabio Carbone

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